POSTURA E SVILUPPO CEREBRALE La forma degli animali è espressione dell’interiorità_parte II

4.GOULD E LEWONTIN

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per sostenere l’esistenza di rapporti regolari ed oggettivi tra apparenza e differenziazione (tra forma e “intelligenza” degli animali) Portmann si concentra sui perissodattili, mammiferi caratterizzati da un numero dispari di dita.

Ai perissodattili appartengono due sotto-ordini: i più tarchiati ceratomorfi (tapiri e rinoceronti) e gli ippomorfi, della famiglia degli equidi (che comprende cavalli, zebre e asini), animali dal corpo slanciato e dotati di un solo dito (il medio).

Se si considera la corteccia telencefalica, l’indice del tapiro è 12,6 mentre quello della zebra è 29,5, fra i più alti degli ungulati.

Nel tapiro, la testa non è accentuata dalla colorazione ed è rivolta in direzione del suolo. Il cavallo invece ha una testa sollevata dal corpo e accentuata dalla criniera. Anche la testa delle zebre e i suoi organi di senso sono evidenziati da un disegno.

Il maggior sviluppo cerebrale che caratterizza ungulati quali cavalli e zebre si può considerare una conseguenza del cambiamento di postura, cioè un effetto del passaggio da un’andatura di tipo plantigrado ad una di tipo digitigrado.

Anche nel caso dell’uomo, lo sviluppo del cervello è stato determinato da un cambiamento di postura, da quadrumane a bipede, eretta (come spiega Erwin Straus  in A. Pinotti e S. Tedesco, “Estetica e scienze della vita”, Raffaello Cortina editore, 2013, Gravellona Toce (VB), pagg. 123-137).

La zebra, che vanta un alto indice telencefalico, presenta un pattern davvero vistoso e caratteristico.

Nella zebra di Grevy, il tronco è solcato da strisce trasversali e le zampe da strisce perpendicolari a quelle del tronco; i disegni sono armoniosamente raccordati tra loro da un pattern intermedio, composto da tratti orientati a 45°.

La testa è evidenziata da un disegno complesso che sottolinea l’area frontale, gli occhi e le orecchie con un’alternanza sapiente di bianco e nero.

La regola per cui gli animali superiori hanno un polo cefalico ben marcato è confermata. Altri due esempi…

1. Tra gli ungulati il maggior contrasto si ha tra irace (indice telencefalico di 8,5) e elefante indiano (70). L’irace possiede arti corti, una testa poco pronunciata e una prevalenza dell’olfatto; l’elefante ha un cervello di 5 kg, due grandi orecchie, la proboscide e si è decisamente sollevato dal terreno, per via di un allungamento che ha interessato il femore e il braccio.

2. Il capriolo d’acqua ha un indice di 12, la giraffa di 29 e il cammello di 23. Il primo presenta arcaismi (bassa statura e un manto uniforme), mentre i secondi sono slanciati e hanno la testa evidenziata da una crescita differenziale della pelliccia.

La correlazione che esiste fra l’incremento del valore formale complessivo ed un maggiore sviluppo del sistema nervoso centrale è solo una delle correlazioni possibili.

Si può avere un aumento del valore formale anche in concomitanza di un incremento modesto dello sviluppo del cervello, oppure un’intensificazione dell’attività cerebrale correlata ad un basso valore formale e ad una subordinazione del ruolo della vista rispetto all’olfatto e all’udito (è il caso del capibara sudamericano, il più “intelligente” – e anche uno dei più grossi – fra i roditori).

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