Biografia scritta e biografia assente. Un po’ di me

Sono nata nel convulso periodo compreso tra due importanti avvenimenti della storia contemporanea, la caduta del muro e la fine del conflitto del Golfo.

Soltanto molti anni dopo sarei tornata a riflettere sulla portata di questi eventi che allora per me non erano importanti. O almeno non quanto lo erano pappe, ninne nanne e altre amorevoli cure.

Fin da piccola mi ha contraddistinto un’inusuale proprietà di linguaggio, per così dire una vena poetica, che i miei non smisero mai di incoraggiare.

Poi – nell’enigmatico periodo adolescenziale – ho deciso di seguire le orme dei miei padri iscrivendomi in uno storico liceo della città.

Lì ebbi modo di conoscere una persona comune e straordinaria allo stesso tempo, il mio professore di filosofia: un vero educatore, un vero filosofo.

Privo dell’alterigia e dell’assenza di umorismo che solitamente affligge lo pseudointellettuale, egli ha saputo comunicare semplicemente quell’amore per la sapienza dal quale non mi sarei più discostata…quella passione per il pensiero che porta a galla nei momenti cupi e fa spiccare il volo nei giorni luminosi.

Non posso a questo punto non pensare ai toni commossi e intimi della terza Inattuale, Schopenhauer come educatore.

Fra i pensatori che amo devo annoverare Agamben, Arendt, Blanchot, Benjamin, Deleuze, Derrida, Heidegger, Kojève, Lévinas e Nancy. Fra i poeti e letterati Baudelaire, Benveniste, Camus, Kafka, Leopardi, Rilke, Rimbaud e Walser.

Senza pretendere di accostarmi a queste illustri personalità, mi accingo più modestamente a scrivere qualcosa di nuovo, qualcosa di mio.

PERCHÉ? Perché mi piace. Perché sono affetta da una forma benigna di grafomania.

Perché scrivere è come guardarsi in uno specchio con occhi (in)discreti. È imparare ad amarsi e ad amare. È comprensione estetica ed estatica dei propri pregi e delle proprie idiosincrasie.

Non scrivo per essere apprezzata che da me stessa.

Scrivo piuttosto per istillare nel “pubblico”, nel mondo, il desiderio di leggere e di scrivere. Di essere artisti e poeti, pensatori e visionari, scienziati e mistici, musicisti e filosofi. Autori.

Contro l’omologazione, contro i pregiudizi, contro la paura. Contro la fuga dell’uomo da se stesso.

A favore dell’interiorità, della libera espressione, del desiderio di amarsi per amare e di comprendersi per comprendere.

E qui poso la penna (passo). Per scrivere bisogna darsi tempo di vivere.

 

Se ancora la curiosità impelle e vi cibate di perché eccovi serviti:
 SCRIVERE PERCHÉ
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: